31 dicembre 2007

il migliore del 2007, per un migliore 2008: 10 anni contro le mine


In adesione all'iniziativa promossa da Riccardo ho deciso di riproporre il post che segue.
Non so se davvero è il 'migliore' del 2007, di sicuro mi sembra il più adatto alla circostanza: anche qui si pretende di dover festeggiare... sempre e comunque...

Le mine sono state definite "I Soldati Perfetti": costa pochissimo costruirle e non richiedono manutenzione. Una volta posizionate montano di guardia per sempre, non si lamentano mai, non dormono mai, non hanno bisogno di cibo, acqua, medicine. Ma soprattutto sono infallibili: non mancano mai il loro bersaglio, la loro vittima.
Dal sito web "The perfect soldier"

Festeggiato oggi a Ottawa in forma solenne il X anniversario della firma del Trattato per la messa al bando delle mine antiuomo, noto anche con il nome della città canadese che il 3 dicembre del 1997 ospitò i delegati dei 122 stati che per primi aderirono. Da allora le adesioni sono passate a 156 e dei 39 che ancora non hanno firmato soltanto due stati (Russia e Myanmar) hanno continuato utilizzare le mine a scopo bellico. A non aver aderito sono, tra gli altri, Stati Uniti («Gli Stati Uniti non parteciperanno al trattato perché ciò comporterebbe per noi la rinuncia a un potenziale militare necessario»), Cina, India e Pakistan. Misna

Da allora il numero delle vittime accertate e' calato in tutto il mondo, ma purtroppo il problema è tuttaltro che risolto. Il lento ma progressivo processo di sminamento (nel 2005 sono stati bonificati 350 mila chilometri quadrati) non basta ad evitare le cifre a 4 zeri nel rendiconto annuale delle vittime, e il prezzo più alto come al solito lo pagano i bambini.

Queste armi sono talmente piccole, colorate e dalle forme così bizzarre da risultare irresistibili agli occhi di un bambino. Spesso è anche l'ultima cosa che riescono a vedere. Giocattoli micidiali che pagano chi con una gamba, chi con un braccio, un occhio, spesso entrambi, mentre l'udito è quasi sempre compromesso... e tutto questo quando va bene, già, perchè l’85% dei bambini feriti dalle mine muore prima di riuscire a raggiungere l'ospedale, e in molti casi, i ferimenti avvengono molto lontano da casa, senza che né i genitori né parenti possano sentire le loro urla... figuriamoci noi.

Nel frattempo, negli arsenali di potenze militari come Usa, Russia e Cina rimangano enormi quantità di mine, rispettivamente 10,4 milioni per gli Usa, 26,5 per la Russia e 110 (stimate) per la Cina.

L'Italia invece continua a tagliare le risorse destinate al fondo per lo Sminamento Umanitario istituito con la legge 58 del 2001. Una tendenza non dell’ultima ora, come dimostra il taglio del 50% al fondo negli ultimi tre anni: una politica avviata dal governo Berlusconi ma che non ha visto con il centro-sinistra inversioni di tendenza.

Infine, mentre alcune indagini poco confortanti riferiscono che agli attuali ritmi per sminare completamente l'Afganistan occorrerebbero circa 4.300 anni, giova ricordare che oltre alle mine antiuomo esistono altri strumenti di morte disseminati un po' ovunque nel mondo: vi sarebbero infatti ancora 440 milioni di cluster bomb (bombe che si frammentano in centinaia di altre piccole bombe) pronte ad esplodere nei territori di 24 Paesi nei quali la popolazione civile è costretta consapevolmente ad accedere per necessità.

Le cluster bomb sono una tragica "dimenticanza" del Trattato di Ottawa.

Insomma, 10 anni sono trascorsi, ma fin quando anche un solo bambino rischierà ancora di morire giocando, io sono dell'idea di rimandare i "festeggiamenti ufficiali" a data da destinarsi.


E' stato ferito da una mina.. Una mina giocattolo
Quelle che i russi tirano sui nostri villaggi..
Così disse Mubarak, l'infermiere che faceva anche da interprete, avvicinandosi con un catino di acqua e una spugna..
Non ci credo è solo propaganda.. ho pensato osservando Mubarak che tagliava i vestiti e iniziava a lavare il torace del bambino, sfregando energicamente come se stesse strigliando un cavallo..
Guarda..guarda questo è un pezzo di mina giocattolo, l'hanno raccolto sul luogo dell'esplosione..
I nostri vecchi le chiamano pappagalli verdi..

E si mette a disegnare la forma della mina..
Dieci centimetri in tutto, due ali con al centro un piccolo cilindro..
Sembra una farfalla più che un pappagallo e adesso posso collocare come in un puzzle il pezzo di plastica che ho in mano..è l'estremità dell'ala..
Vengono già a migliaia, lanciate dagli elicotteri a bassa quota..
Chiedi ad Abdullah l'autista dell'ospedale..
Uno dei bambini di suo fratello ne ha raccolta una l'anno scorso..ha perso due dita ed è rimasto cieco..
Mine giocattolo studiate per mutilare i bambini
E ho dovuto crederci anche se ancora oggi ho difficoltà a capire..
La forma della mina,con le due ali laterali serve a farla volteggiare..
Non cadono a picco quando vengono rilasciate dagli elicotteri si comportano proprio come..i volantini,come i coriandoli..e si sparpagliano qua e la su un territorio molto più vasto, molto più vasto..
Ela mina, la mina non scoppia subito..
spesso non si attiva neppure se la si calpesta..
Funziona per accumulo successivo di pressione..
Bisogna prenderla maneggiarla ripetutamente, schiacciarne le ali..
Chi la raccoglie insomma, può portarsela a casa, mostrarla nel cortile agli amici incuriositi che se la passeranno di mano in mano ci giocheranno, poi esploderà..
E qualcunaltro farà la fine di Halil..
Ho visto troppo spesso bambini che si risvegliano dall'intervento chirurgico..e si ritrovano senza una gamba o senza un braccio.. hanno momenti di disperazione..poi incredibilmente si riprendono.. ma niente è insopportabile per loro come svegliarsi nel buio..

I pappagalli verdi li trascinano nel buio per sempre..


Gino Strada, Pappagalli Verdi, Cronache di un chirurgo di guerra

Questo post aderisce all'iniziativa "il migliore del 2007, per un miglior 2008" promossa dal blog La Penna che Graffia

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29 dicembre 2007

Il genocidio e il Mago di Oz


Non conosco alcuna specie di pianta, uccello o animale che non si sia estinta dopo l'arrivo dell'uomo bianco.

L'uomo bianco considera la vita naturale degli animali come quella del nativo su questo continente: come un fastidio.

Non c'è alcun termine nella nostra lingua con il significato di "fastidio"


Orso in piedi, Lakota (Sioux)

Wounded Knee. Quella che sarebbe stata poi definita come l'ultima grande battaglia fra gli Stati uniti e gli indiani si svolge qui il 29 dicembre 1890. Curiosa la scelta della definizione. Noi siamo soliti immaginare la "Battaglia" come uno scontro armato fra due parti avverse. Gli americani invece ne estendono il significato anche all'uccisione a colpi di mitragliatrice di quasi trecento persone inermi, fra cui anziani, donne e bambini. Una valorosa azione militare che è valsa finanche il riconoscimento della medaglia d'onore, più alto riconoscimento militare da parte della nazione, a 23 soldati del 7° cavalleria che portarono a termine il massacro. Perchè, se vogliamo chiamare le cose con il loro nome, di questo si è trattato: un vero e proprio massacro al quale sono sopravvissuti poco più di 50 sioux rispetto ai 350 accerchiati dall'esercito.

La loro colpa fu quella di aver continuato a danzare un rituale sacro e non violento: la "danza degli spiriti", ghost dance, contravvenendo così all'ordine di smettere.

Solo due settimane prima Toro Seduto era stato ucciso insieme al figlio Zampa di Corvo.

In quei giorni il 7° Cavalleria, sotto il comando del colonnello George A. Forsyth, riuscì ad intercettare e radunare oltre trecento Sioux Teton guidati da capo Grande Piede (la foto di apertura del post ritrae il suo cadavere abbandonato sulla neve).

Vennero disarmati e tenuti sotto tiro per moltissime ore. Erano stanchi e infreddoliti.

Improvvisamente, forse anche per difendersi dalle basse temperature, cominciarono a danzare. Una danza che irritò i soldati a tal punto da puntargli contro le mitragliatrici Hotchkiss, nel tentativo di farli smettere.

L'ordine restò inascoltato. Nella gran confusione che ne seguì venne rinvenuto un fucile nascosto. Forse partì un colpo. Forse.

Le mitragliatrici spararono invece con assoluta certezza.

La carneficina ebbe luogo. I cadaveri vennero abbandonati sulla neve e sepolti in una fossa comune soltanto a primavera inoltrata. Se ne contarono 144, di cui 44 donne e 16 bambini. Un numero che comunque non tiene conto di tutti quelli che sono morti in seguito alle ferite riportate e al freddo non troppo distanti dal luogo del massacro.

Una delle sopravvissute racconta di essere riuscita a fuggire nascondendosi in mezzo ai cespugli. Portò con sé due bambine terrorizzate. Continuavano a piangere, e nonostante la donna provasse disperatamente a chiuder loro la bocca con le mani, il pianto finì per essere udito da un soldato. Senza scendere dal cavallo questi sparò subito alla testa di una bambina. Con calma ricaricò il fucile e poi mirò alla testa dell'altra. Infine fece fuoco sul corpo della donna che, malgrado la grave ferita, si finse morta. Il soldato usò poi il fucile per spiarla sotto i vestiti e finalmente ripartì. La donna riuscì successivamente a salvarsi grazie alle cure di un medico ma, fra gli scampati al massacro, soltanto in pochi ce l'hanno fatta.

Il 3 gennaio 1891, appena cinque giorni dopo quei fatti, sarà pubblicato un editoriale ad Aberdeen (SD) in cui è scritto:

Il primo Pioniere ha dichiarato che la nostra sicurezza dipende solo dal totale sterminio degli Indiani. Dobbiamo cancellare dalla faccia della terra queste creature non addomesticate né addomesticabili”.

Questa apologia del genocidio fu firmata dallo scrittore L. Frank Baum.

La stessa mano che dieci anni dopo ci regalò “Il meraviglioso mago di Oz




Ghost Dance
Robbie Robertson & The Red Road Ensemble

Crow has brought the message
to the children of the sun
for the return of the buffalo
and for a better day to come

You can kill my body
You can damn my soul
for not believing in your god
and some world down below

You don't stand a chance
against my prayers
You don't stand a chance
against my love
They outlawed the Ghost Dance
but we shall live again,
we shall live again

My sister above
She has red paint
She died at Wounded Knee
like a later day saint

You got the big drum in the distance
blackbird in the sky
That's the sound that you hear
when the buffalo cry

You don't stand a chance
against my prayers
You don't stand a chance
against my love
They outlawed the Ghost Dance
but we shall live again,
we shall live again

Crazy Horse was a mystic
He knew the secret of the trance
And Sitting Bull the great apostle
of the Ghost Dance

Come on Comanche
Come on Blackfoot
Come on Shoshone
Come on Cheyenne

We shall live again

Come on Arapaho
Come on Cherokee
Come on Paiute
Come on Sioux

We shall live again

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28 dicembre 2007

Il mondo ha bisogno di nuovi esorcisti


Pare che Benedetto XVI stia per per obbligare i vescovi, non solo italiani ma di tutto il mondo, ad istituire in ogni diocesi un numero stabile di preti «specializzati» in esorcismo, ciò anche al fine di evitare che i «posseduti» debbano continuamente spostarsi da un luogo all’altro.

La protesta dei pendolari (indiavolati) sembrerebbe dunque avvicinarsi a una soluzione.

In Africa invece si è reso necessario interpellare il Garante per la concorrenza al fine di impedire che il mercato dell'esorcismo venga pesantemente inflazionato dall'immissione di nuovi operatori del settore.

Diverso è il caso dell'Italia. Qui infatti i dati confermano che i preti cattolici specializzati possono ancora godere dell'esclusiva sui «posseduti».


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26 dicembre 2007

Ancora il 26 dicembre: 11 anni dopo il naufragio di Porto Palo



Quando siamo tornati a pesca dopo le vacanze di natale, si sono cominciate a pescare delle cose strane, cose che di solito non si pescano e che restavano invece nelle reti: scarpe, pantaloni, maglie e quant’altro. Poi qualcuno ha cominciato a dire in paese che avevano pescato dei “Tonni”… ancora più strano: non si pescano dei tonni con la rete a strascico. Non riuscivo proprio a capire all’inizio cosa volessero dire. Solo qualche giorno dopo ho capito che quello che avevano pescato nelle reti non erano tonni ma erano cadaveri… cadaveri in decomposizione. [meltingpot.org]

Sono passati oggi 11 anni.

Da 11 anni Anpalagan Ganeshu, allora 17enne, e altri 282 migranti giacciono in fondo al mare.

Da 11 anni i familiari delle vittime attendono di poter posare un fiore sulle tombe dei loro cari.

Da 11 anni la promessa delle istituzioni di recuperare le salme è ancora soltanto una promessa.

Da 11 anni la più grande tragedia del mare degli ultimi 50 anni è senza un colpevole.

Da 11 anni la pesca dei “tonni” viene ancora praticata nelle nostre acque.

Da 11 anni, soltanto nel canale di Sicilia, altri 2.175 migranti sono stati inghiottiti dagli abissi.

Ora gli scheletri riemergono. Ciascuno guardi nel suo armadio.
Se quei corpi saranno affidati a coloro che si sono battuti in questi anni per la verità e la giustizia, se si darà la parola a loro e non solo all’effimero sensazionalismo delle immagini, se saremo capaci di memoria e di rispetto - forse il loro sacrificio non sarà stato vano.
Forse siamo in tempo a cambiare strada, ciascuno per la sua parte.
Forse.


Dino Frisullo

L’articolo commemorativo scelto da meltingpot

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23 dicembre 2007

La tregua di Natale



Giorno di Natale 1914.

Janet, sorella cara,
sono le due del mattino e la maggior parte degli uomini dormono nelle loro buche, ma io non posso addormentarmi se prima non ti scrivo dei meravigliosi avvenimenti della vigilia di Natale.

In verità, ciò che è avvenuto è quasi una fiaba, e se non l'avessi visto coi miei occhi non ci crederei.


Cominciava così la lettera di un soldato inglese intento a descrivere gli straordinari avvenimenti a cui aveva appena assistito e che ebbero inizio alla vigilia del 25 dicembre 1914.

Si trattò di un vero e proprio miracolo secondo i soldati inglesi e tedeschi che, nel corso della prima guerra mondiale, si fronteggiavano dalle rispettive trincee nella regione di Ypres, in Belgio.

Si trattò di un vero e proprio disastro secondo gli alti comandi di entrambe le parti.

Era scoppiata la Pace. Improvvisamente. Senza alcun preavviso. Una Pace spontanea scaturita dal cuore degli uomini. Non dalle gerarchie militari.

I tedeschi nelle loro trincee avevano addobbato gli alberi con le candeline, alberi di Natale appartenenti ad una tradizione allora sconosciuta agli inglesi, così come i canti natalizi che giungevano da quel fronte. Così fin quando non si sentì intonare la canzone "Stille Nacht", conosciuta in inglese come "Silent Night" (la nostra Astro del ciel). Da quel momento i canti si unirono in un’unica voce. Tutti cantavano la stessa canzone seppure in lingua diversa. Ecco il segnale.

“Uno degli inglesi venne fuori dalla trincea tenendo le mani in alto. In una aveva un berretto pieno di sigarette e tabacco inglesi; strinse le mani ai due tedeschi e augurò loro Merry Christmas. Questi ricambiarono l’augurio. Allora gli inglesi nelle trincee e tutti noi battemmo le mani e gridammo con entusiasmo: Bravi”

Nella terra di nessuno, da entrambe le parti, gli uomini arrivavano di corsa per potersi incontrare, per potersi scambiare gli indirizzi e ogni sorta di souvenir, cioccolato, tè, caffè, alcol, sigarette, carne in scatola. Si racconta perfino di una partita di calcio resa possibile grazie ad alcuni stracci e un po’ di spago messi insieme per fabbricare il pallone. La tregua di Natale consentì inoltre il recupero delle salme dei caduti a cui seguirono le cerimonie di sepoltura, dove i soldati di entrambi gli schieramenti parteciparono uniti nel dolore e nella preghiera.

Tradimento passibile della corte marziale. Così venne definito dai Generali questo atto di pacificazione. Un atto di pacificazione che avrebbe potuto risparmiare la vita a milioni di persone (al momento dell'armistizio, nel 1918, quindici milioni di persone erano state massacrate).

Un atto di pacificazione assai pericoloso. Che come tale doveva essere occultato.

Ci penserà una canzone del 1988 a restituire popolarità ai fatti di quell’incancellabile Natale.

A proposito, buon Natale a tutti voi.


Natale nelle trincee
Testo e musica di John McCutcheon

Il mio nome è Francis Tolliver, vengo da Liverpool.
Due anni fa la guerra mi aspettava dopo la scuola.
Nel Belgio e nelle Fiandre, in Germania e qui
Ho combattuto per il Re e per il paese che amo.
Era Natale nelle trincee, dove il gelo si attanaglia così amaramente,
I campi ghiacciati della Francia erano immobili, nessuna Canzone di Natale venne cantata
Le nostre famiglie in Inghilterra stavano brindando a noi quel giorno
I loro coraggiosi e gloriosi ragazzi così lontani.

Stavo disteso con il mio compagno sul terreno freddo e roccioso
Quando attraverso le fila della battaglia venne un suono strano
Dico io, "Adesso ascoltatemi, ragazzi!" ogni soldato si tese per ascoltare
Mentre la voce di un giovane Tedesco cantava limpidamente.
"Sta cantando maledettamente bene, sai!" mi dice il mio compagno
Subito, una ad una, la voce di ogni Tedesco si unisce alla sua in armonia
I cannoni riposarno in silenzio, le nuvole di gas smisero di addensarsi
Mentre il Natale ci portava una tregua dalla guerra
Non appena ebbero finito e fu passata una pausa di reverenza
"Dio ti salvi, Gentiluomo" gridarono alcuni ragazzi del Kent
Le successive che cantarono furono "Stille Nacht", "Tis Silent Night", dico io
Ed in due lingue una canzone riempiva quel cielo
"C'è qualcuno che sta venendo verso di noi!" gridò la sentinella dal fronte
Tutti gli sguardi erano fissi su una lunga figura che veniva fuori dal loro fianco
La sua truce bandiera, come una stella di Natale, mostrata su quella pianura così luminosa
Mentre lui, coraggiosamente, marciava disarmato nella notte
Subito ad uno ad uno entrambi i lati camminarono nella Terra di Nessuno
Senza né un'arma né una baionetta ci siamo incontrati lì, mano su mano
Abbiamo condiviso del brandy segreto e ci siamo scambiati gli auguri l'un altro
Ci siamo scambiati cioccolate, sigarette, e fotografie delle nostre case
Questi figli e padri lontani dalle loro famiglie
Il giovane Sanders suonò la sua fisamonica e loro avevano un violino
Questa curiosa e improbabile banda di uomini

Presto la luce del giorno irruppe sopra di noi e la Francia fu di nuovo la Francia
Con tristi addii ci preparammo a ritornare in guerra
Ma la domanda che infestò ogni cuore che visse quella meravigliosa notte
"La famiglia di chi ho fissato con i miei occhi?"
Era Natale nelle trincee, dove il gelo si attanaglia così amaramente,
I campi ghiacciati della Francia erano scaldati mentre canzoni di pace venivano cantate
Perché i muri che erano tenuti tra di noi per obbligarci al lavoro della guerra
Erano crollari e spariti per sempre

Il mio nome è Francis Tolliver, vivo a Liverpool
Ogni Natale che giunge dalla Prima Guerra Mondiale, Ho imparato bene la lezione
Che coloro che invocano gli spari non saranno tra i morti e gli invalidi
E alla fine di ogni fucile, siamo sempre gli stessi.




Christmas in the Trenches

My name is Francis Tolliver, I come from Liverpool.
Two years ago the war was waiting for me after school.
To Belgium and to Flanders, to Germany to here
I fought for King and country I love dear.
'Twas Christmas in the trenches, where the frost so bitter hung,
The frozen fields of France were still, no Christmas song was sung
Our families back in England were toasting us that day
Their brave and glorious lads so far away.

I was lying with my messmate on the cold and rocky ground
When across the lines of battle came a most peculiar sound
Says I, "Now listen up, me boys!" each soldier strained to hear
As one young German voice sang out so clear.
"He's singing bloody well, you know!" my partner says to me
Soon, one by one, each German voice joined in harmony
The cannons rested silent, the gas clouds rolled no more
As Christmas brought us respite from the war
As soon as they were finished and a reverent pause was spent
"God Rest Ye Merry, Gentlemen" struck up some lads from Kent
The next they sang was "Stille Nacht." "Tis 'Silent Night'," says I
And in two tongues one song filled up that sky
"There's someone coming toward us!" the front line sentry cried
All sights were fixed on one long figure trudging from their side
His truce flag, like a Christmas star, shown on that plain so bright
As he, bravely, strode unarmed into the night
Soon one by one on either side walked into No Man's Land
With neither gun nor bayonet we met there hand to hand
We shared some secret brandy and we wished each other well
And in a flare-lit soccer game we gave 'em hell
We traded chocolates, cigarettes, and photographs from home
These sons and fathers far away from families of their own
Young Sanders played his squeezebox and they had a violin
This curious and unlikely band of men

Soon daylight stole upon us and France was France once more
With sad farewells we each prepared to settle back to war
But the question haunted every heart that lived that wonderous night
"Whose family have I fixed within my sights?"
'Twas Christmas in the trenches where the frost, so bitter hung
The frozen fields of France were warmed as songs of peace were sung
For the walls they'd kept between us to exact the work of war
Had been crumbled and were gone forevermore

My name is Francis Tolliver, in Liverpool I dwell
Each Christmas come since World War I, I've learned its lessons well
That the ones who call the shots won't be among the dead and lame
And on each end of the rifle we're the same.



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21 dicembre 2007

L'età dei Santi

Papa: Santità per tutte le età

expobg.it, 20 dicembre 2007

"La santità è per tutte le età: per i bambini e per i giovani, per gli adulti e per gli anziani". Lo ha detto Benedetto XVI, ricevendo oggi in udienza una rappresentanza di ragazzi dell'Azione Cattolica, accompagnata dal presidente Luigi Alici e dell'assistente generale, mons. Domenico Sigalini.

Non metto in discussione le affermazioni del Papa delle quali, anzi, devo prendere atto. Allo stesso modo però non posso fare a meno di notare quali siano le caratteristiche che solitamente contraddistinguono la santità dei bambini, laddove in essi sia stata ufficialmente riconosciuta:

Sant’Agnese. Trafitta con un colpo di spada, 12 anni

Beata Albertina Berkenbrock. Sgozzata dopo un tentativo di stupro, 12 anni

Beati Cristoforo Antonio e Giovanni. Uccisi a bastonate. 13 anni

San Domenico del Val. Seviziato e ucciso, 7 anni

Santa Maria Goretti. Accoltellata dopo un tentativo di stupro, 11 anni

San Pancrazio. Decapitato, 13 anni

San Pietro Yu Tae-ch’ol. Strangolato, 13 anni

Sant' Ugo di Lincoln. Seviziato e ucciso, 11 anni

San Vito. Seviziato e ucciso, 13 anni

Sant’Agata. Seviziata e uccisa, 15 anni

Santi Tommaso, Antonio e Lodovico. Martiri, fanciulli

Beato José Sanchez Del Rio.Ucciso con un colpo di pistola, 14 anni

Beato Andrea da Rinn. Seviziato e ucciso, 2 anni

Beati Daudi Okelo e Jildo Irwa. Giustiziati, 18 e 14 anni

Beato Guglielmo di Norwich. Ucciso, 12 anni

Beato Giovannino Costa. Ucciso, 12 anni


...

La santità sarà anche per tutte le età, ma decisamente preferirei che questa 'fortuna' almeno risparmiasse i bambini.


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20 dicembre 2007

Welby

Vita è la donna che ti ama, il vento tra i capelli, il sole sul viso, la passeggiata notturna con un amico. Vita è anche la donna che ti lascia, una giornata di pioggia, l’amico che ti delude. Io non sono né un malinconico né un maniaco depresso – morire mi fa orrore, purtroppo ciò che mi è rimasto non è più vita – è solo un testardo e insensato accanimento nel mantenere attive delle funzioni biologiche. Il mio corpo non è più mio... è lì, squadernato davanti a medici, assistenti, parenti. (...)

Per il modo in cui le nostre possibilità tecniche ci mantengono in vita, verrà un giorno che dai centri di rianimazione usciranno schiere di morti-viventi che finiranno a vegetare per anni. (...)

Sua Santità, Benedetto XVI, ha detto che “di fronte alla pretesa, che spesso affiora, di eliminare la sofferenza, ricorrendo perfino all'eutanasia, occorre ribadire la dignità inviolabile della vita umana, dal concepimento al suo termine naturale”. (...) Io credo che si possa, per ragioni di fede o di potere, giocare con le parole, ma non credo che per le stesse ragioni si possa “giocare” con la vita e il dolore altrui.

Piergiorgio Welby, 26 dicembre 1945 – 20 dicembre 2006

18 dicembre 2007

Strange Fruit


Gran brutta malattia il razzismo. Più che altro strana: colpisce i bianchi, ma fa fuori i neri. Albert Einstein

Il 18 dicembre 1865 gli Stati Uniti d’America approvano il XIII emendamento:

La schiavitù o altra forma di costrizione personale non potranno essere ammesse negli Stati Uniti, o in luogo alcuno soggetto alla loro giurisdizione, se non come punizione di un reato per il quale l'imputato sia stato dichiarato colpevole con la dovuta procedura.

Il 18 dicembre 1865 l’abolizione dello schiavismo apre le porte al segregazionismo.

L’ideologia razzista si rafforza e viene istituzionalizzata da numerosi stati attraverso l’introduzione di leggi discriminatorie che imponevano la netta separazione dei bianchi rispetto ai “negri” nelle scuole, nei ristoranti, nei teatri, negli alberghi, nei cimiteri, alle fontanelle, ai gabinetti, sui mezzi di trasporto pubblico e persino nelle aule dei tribunali.

il 24 dicembre di quello stesso anno, 6 giorni dopo la ratifica del XIII emendamento, a Pulaski, nel Tennese, sei bravi giovani della buona borghesia del Sud si riuniscono nello studio del giudice Jones, padre di uno di loro, per dar vita ad una confraternita segreta a cui danno il nome di Klu Klux Klan.

La confraternita, sopravvissuta a più riprese e sotto varie forme per oltre 100 anni, arrivò a contare negli anni ’20 oltre 4 milioni di membri fra i quali molti politici influenti. L’oppressione del popolo afroamericano veniva messa in atto da questa organizzazione ricorrendo sistematicamente ad orribili violenze. La tortura più frequente prevedeva il marchio a fuoco di tre “K” sulla pelle delle vittime, ma anche linciaggi, stupri, impiccagioni e incendi di case e scuole erano all’ordine del giorno.

Era l’espressione più estrema di un sentimento condiviso e diffuso in buona parte del Paese. Ancora oggi, nonostante le tante battaglie e l’affermazione del movimento per i diritti civili degli anni Sessanta, il razzismo continua a serpeggiare negli Stati Uniti ed in particolare nel Sud.

Emblematico il caso dei 6 di Jena che risale ad appena un anno fa e che pure sembra riportarci a quei macabri rituali, così cari ai seguaci del Ku klux Klan, con tanto di cappi che penzolano dai rami a mo’ di avvertimento.

C’è una canzone straordinaria di Billie Holiday, Strange Fruit, che racconta di quei cappi, anzi, più precisamente dei corpi che vi erano appesi per il collo.

Ogni volta che mi capita di ascoltarla ripenso ai neri d’america di fine anni ’30: li immagino ballare lievemente sulle note della soave melodia che racconta orrore... il loro orrore.

Strange Fruit venne ispirata da una fotografia, che poi è quella che introduce il post, e che documenta il linciaggio di Thomas Shipp ed Abram Smith, due neri delle piantagioni del Sud.

Uno Strano Frutto

Gli alberi del Sud danno uno strano frutto,
Sangue sulle foglie e sangue alle radici,
Neri corpi impiccati oscillano alla brezza del Sud,
Uno strano frutto pende dai pioppi.

Una scena bucolica del valoroso Sud,
Gli occhi strabuzzati e le bocche storte,
Profumo di magnolie, dolce e fresco,
Poi improvviso l’odore di carne bruciata.

Ecco il frutto che i corvi strapperanno,
Che la pioggia raccoglierà, che il vento porterà via,
Che il sole farà marcire, che gli alberi lasceranno cadere
Ecco uno strano ed amaro raccolto.




Strange Fruit

Southern trees bear strange fruit,
Blood on the leaves and blood at the root,
Black bodies swinging in the southern breeze,
Strange fruit hanging from the poplar trees.

Pastoral scene of the gallant south,
The bulging eyes and the twisted mouth,
Scent of magnolias, sweet and fresh,
Then the sudden smell of burning flesh.

Here is fruit for the crows to pluck,
For the rain to gather, for the wind to suck,
For the sun to rot, for the trees to drop,
Here is a strange and bitter crop.


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17 dicembre 2007

Emergenza Rifiuti


Neonato abbandonato in un cassonetto

Il bambino trovato in uno dei contenitori usati per la raccolta degli abiti usati. Era semiassiderato ma vivo. Corriere della Sera, 17 dicembre 2007

La raccolta differenziata funziona. il Resto del Carlino.it

.

14 dicembre 2007

Bimbi stregoni


Incredibile ma sfortunatamente vero.

Esistono ancora delle popolazioni che credono alle streghe. Migliaia di bambini sono vittime della caccia alle streghe lanciata dalle chiese evangeliche nella regione nigeriana del Delta del Niger, ricca di petrolio, ma dove la popolazione locale vive in condizioni di estrema povertà.

Proprio in questi giorni, "Observer" ha pubblicato un reportage dove riporta le torture e le malvagità alle quali i bambini vengono sottoposti grazie all'ignoranza dei genitori, troppo poveri e spaventati per riuscire a contraddire chi approfitta della loro fede.

I bambini che vengono bollati come streghe dai pastori evangelici subiscono abusi, vengono abbandonati e persino uccisi nel piccolo stato nigeriano di Akwa Ibom, mentre i religiosi intascano ingenti somme dalle loro famiglie e comunità.

I minori vengono bruciati, avvelenati, frustati, legati agli alberi, sepolti vivi o semplicemente malmenati e costretti a vivere nella foresta.

Alcune famiglie mettono insieme la somma necessaria per praticare l'esorcismo, spesso pari a tre o quattro mesi di salario di un operaio, pur di cacciare lo spirito maligno che ritengono si sia impossessato del bambino. Spiriti ritenuti responsabili di qualsiasi cosa, dai divorzi alle malattie, dagli infortuni alla perdita del lavoro.

Rezarta Selam Eminaj - DEApress, 10 dicembre 2007

Capisco bene che la notizia, per quanto poco diffusa dai media nostrani, sia di forte impatto emotivo. Eppure, contrariamente a quanto si potrebbe credere, quello dei bambini considerati stregoni non è un fenomeno isolato, nè tantomeno nuovo. E' anzi una pratica diffusa in buona parte del continente africano di cui si è a conoscenza da almeno 15 anni.

Sono oltre quarantamila i bambini che in Congo, Nigeria, Liberia, Angola e Sudafrica, portano sulla pelle e sull'anima i segni dell'atroce follia degli adulti.

Sono i capri espiatori perfetti. Introiettano le accuse che vengono loro rivolte e le accettano con rassegnazione. Perchè negli adulti bisogna aver fiducia...

Riporto di seguito una testimonianza della Dott.ssa Laura Perna che dirige un ospedale pediatrico vicino Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo. Una testimonianza che è come un pugno nello stomaco, con la differenza che per noi 'il pugno nello stomaco' è solo una metafora, mentre per loro...

«ci dobbiamo occupare dei bambini stregoni, un fenomeno che si sta sviluppando in modo esponenziale, legato al continuo propagarsi delle sette religiose che in Africa è diventato un business odioso e diffuso. Quando in una famiglia accade qualcosa di spiacevole o doloroso, la perdita del lavoro o la morte di un parente prossimo, la colpa viene data al malocchio e si cerca dunque il colpevole. Così gli adulti vanno dai santoni delle varie chiese cristiane che proliferano e che promettono miracoli e prodigi. Quei falsi profeti individuano i bambini come i responsabili del maleficio, meglio se i piccoli sono affetti da malattie psichiche o da deformazioni fisiche che li rendono diversi. I genitori e i parenti non fanno fatica a credere che siano posseduti dal demonio. I piccoli, marchiati come portatori del male, vengono riempiti di botte, torturati, seviziati e, infine, portati dall'esorcista. È l'inizio della fine. I supplizi diventano infiniti: seviziati con ferri incandescenti, gettati nelle fiamme, aperti con coltellacci per far uscire dalle ferite il diavolo».

I torturati urlano? È il demonio che esce

«Guardi cos'hanno fatto a questo bambino» aggiunge Mrs Kokò, come chiamano quaggiù la dottoressa Perna, abbassando i pantaloncini a un bimbo che avrà non più di sei anni «gli hanno tagliato il pene!» La ferita è bestiale e ci si domanda come certi esseri umani possano arrivare a tanto solo per un pugno di soldi. «Più la vittima grida dal dolore e più il santone ammonisce i suoi genitori: "Vedete? È posseduto dal diavolo e Belzebù ora sta uscendo". È ovvio che qualsiasi essere umano torturato urli dal dolore, ma gli adulti sono accecati dalle superstizioni, dai tabù e dalle credenze irrazionali. Sono disgraziati, poveri e derelitti e non riescono a capire che si tratta solo di fantasie inventate dai sacerdoti per poter guadagnare denaro a man bassa. Ministri di culti il cui unico scopo è sfruttare la disperazione di chi spera di migliorare la propria vita grazie a interventi miracolosi».

L'articolo completo di Massimo A. Alberizzi su Cicap

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12 dicembre 2007

Scaffali vuoti nei supermercati e code interminabili





MILANO - Sciopero dei Tir, terzo giorno di disagi: dai mercati all’ingrosso stop alla distribuzione di generi di prima necessità, come latte, carne, frutta e verdura, che peraltro stanno scomparendo dagli scaffali di negozi e supermercati. Il Paese è in ginocchio.

10 dicembre 2007

Quel fannullone di Babbo Natale!



Si è tanto parlato negli ultimi giorni di fannulloni nel pubblico impiego, eppure, tra questi, ce n'è uno che ancora una volta è riuscito a mettersi in salvo da ogni polemica.

Sarà forse merito del suo aspetto bonario che ispira simpatia solo a guardarlo, o magari della lunga barba bianca che suscita rispetto; in ogni caso anche stavolta quel fannullone di Babbo Natale l'ha scampata bella, il suo invidiabile posto di lavoro non corre alcun rischio.

Il contratto prevede che distribuisca doni a tutti i bambini del pianeta e che debba essere pagato in rapporto al loro numero. Il che lo farebbe apparire come un compito particolarmente impegnativo considerati i numeri della popolazione infantile mondiale. Macché! anche quest'anno, a fronte di un ottimo stipendio, lui si sbrigherà in quattro e quattrotto.

Qualche rapida e puntuale consegna ai soliti viziatelli di sempre e poi subito a compilare l'elenco dei mancati recapiti:

Indirizzo sconosciuto, divieto di accesso all'abitazione, bambino non più classificabile come bambino, consegna troppo pericolosa...

Ormai neanche ci prova più a effettuare la consegna, sarebbe solo tempo sprecato.

E quell'elenco purtroppo cresce a dismisura ogni anno:


Bambini invisibili
Ogni anno 50 milioni di bambini nati nei paesi in via di sviluppo non vengono registrati all'anagrafe

Bambini soldato
Sono almeno 300.000 i bambini e i ragazzi che stanno ora combattendo in una delle tante guerre che insanguinano il mondo

Bambini abusati
minorenni vendute a 2 dollari a notte. Merce.

Bambini detenuti
Sono i piccoli figli di donne carcerate. 42 in tutta Italia

Bambini scomparsi
Sono stati circa 7 mila i bambini e i ragazzi al di sotto dei 18 anni scomparsi fra il 2001 e il 2006 in Italia.

Bambini torturati
prigionieri-bambini fra i 13 e 17 anni sono accusati di sostenere rivoltosi e milizie

Bambini ergastolani
almeno 73 giovani fra i 13 e i 14 anni sono stati condannati all'ergastolo senza possibilita' di parola dopo un processo svoltosi come se fossero adulti

Bambini mutilati
Mine antiuomo. Armi talmente piccole, colorate e dalle forme così bizzarre da risultare irresistibili agli occhi di un bambino

Bambini sfruttati
più di 250 milioni di bambini tra i 5 e i 14 anni che lavorano, senza contare i bambini soggetti a sfruttamento sessuale

Bambini schiavi
Ai genitori promettono una parte del denaro guadagnato dal figlio. Ma il bambino, di solito, non riceverà alcun denaro in cambio della fatica e degli abusi subiti.

Bambini morti
Lo scorso anno sono stati 9.7 milioni. Il 37% muore nel periodo neonatale, il 19% per polmonite, il 17% per diarrea, l'8% per malaria.


In realtà il problema non si pone, perchè, come si sa: babbo natale non esiste...

e per molti di noi non esistono neanche questi bambini...

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3 dicembre 2007

3 dicembre 2007 - Dieci anni contro le mine



Le mine sono state definite "I Soldati Perfetti": costa pochissimo costruirle e non richiedono manutenzione. Una volta posizionate montano di guardia per sempre, non si lamentano mai, non dormono mai, non hanno bisogno di cibo, acqua, medicine. Ma soprattutto sono infallibili: non mancano mai il loro bersaglio, la loro vittima.
Dal sito web "The perfect soldier"

Festeggiato oggi a Ottawa in forma solenne il X anniversario della firma del Trattato per la messa al bando delle mine antiuomo, noto anche con il nome della città canadese che il 3 dicembre del 1997 ospitò i delegati dei 122 stati che per primi aderirono. Da allora le adesioni sono passate a 156 e dei 39 che ancora non hanno firmato soltanto due stati (Russia e Myanmar) hanno continuato utilizzare le mine a scopo bellico. A non aver aderito sono, tra gli altri, Stati Uniti («Gli Stati Uniti non parteciperanno al trattato perché ciò comporterebbe per noi la rinuncia a un potenziale militare necessario»), Cina, India e Pakistan. Misna

Da allora il numero delle vittime accertate e' calato in tutto il mondo, ma purtroppo il problema è tuttaltro che risolto. Il lento ma progressivo processo di sminamento (nel 2005 sono stati bonificati 350 mila chilometri quadrati) non basta ad evitare le cifre a 4 zeri nel rendiconto annuale delle vittime, e il prezzo più alto come al solito lo pagano i bambini.

Queste armi sono talmente piccole, colorate e dalle forme così bizzarre da risultare irresistibili agli occhi di un bambino. Spesso è anche l'ultima cosa che riescono a vedere. Giocattoli micidiali che pagano chi con una gamba, chi con un braccio, un occhio, spesso entrambi, mentre l'udito è quasi sempre compromesso... e tutto questo quando va bene, già, perchè l’85% dei bambini feriti dalle mine muore prima di riuscire a raggiungere l'ospedale, e in molti casi, i ferimenti avvengono molto lontano da casa, senza che né i genitori né parenti possano sentire le loro urla... figuriamoci noi.

Nel frattempo, negli arsenali di potenze militari come Usa, Russia e Cina rimangano enormi quantità di mine, rispettivamente 10,4 milioni per gli Usa, 26,5 per la Russia e 110 (stimate) per la Cina.

L'Italia invece continua a tagliare le risorse destinate al fondo per lo Sminamento Umanitario istituito con la legge 58 del 2001. Una tendenza non dell’ultima ora, come dimostra il taglio del 50% al fondo negli ultimi tre anni: una politica avviata dal governo Berlusconi ma che non ha visto con il centro-sinistra inversioni di tendenza.

Infine, mentre alcune indagini poco confortanti riferiscono che agli attuali ritmi per sminare completamente l'Afganistan occorrerebbero circa 4.300 anni, giova ricordare che oltre alle mine antiuomo esistono altri strumenti di morte disseminati un po' ovunque nel mondo: vi sarebbero infatti ancora 440 milioni di cluster bomb (bombe che si frammentano in centinaia di altre piccole bombe) pronte ad esplodere nei territori di 24 Paesi nei quali la popolazione civile è costretta consapevolmente ad accedere per necessità.

Le cluster bomb sono una tragica "dimenticanza" del Trattato di Ottawa.

Insomma, 10 anni sono trascorsi, ma fin quando anche un solo bambino rischierà ancora di morire giocando, io sono dell'idea di rimandare i "festeggiamenti ufficiali" a data da destinarsi.



E' stato ferito da una mina.. Una mina giocattolo
Quelle che i russi tirano sui nostri villaggi..
Così disse Mubarak, l'infermiere che faceva anche da interprete, avvicinandosi con un catino di acqua e una spugna..
Non ci credo è solo propaganda.. ho pensato osservando Mubarak che tagliava i vestiti e iniziava a lavare il torace del bambino, sfregando energicamente come se stesse strigliando un cavallo..
Guarda..guarda questo è un pezzo di mina giocattolo, l'hanno raccolto sul luogo dell'esplosione..
I nostri vecchi le chiamano pappagalli verdi..

E si mette a disegnare la forma della mina..
Dieci centimetri in tutto, due ali con al centro un piccolo cilindro..
Sembra una farfalla più che un pappagallo e adesso posso collocare come in un puzzle il pezzo di plastica che ho in mano..è l'estremità dell'ala..
Vengono già a migliaia, lanciate dagli elicotteri a bassa quota..
Chiedi ad Abdullah l'autista dell'ospedale..
Uno dei bambini di suo fratello ne ha raccolta una l'anno scorso..ha perso due dita ed è rimasto cieco..
Mine giocattolo studiate per mutilare i bambini
E ho dovuto crederci anche se ancora oggi ho difficoltà a capire..
La forma della mina,con le due ali laterali serve a farla volteggiare..
Non cadono a picco quando vengono rilasciate dagli elicotteri si comportano proprio come..i volantini,come i coriandoli..e si sparpagliano qua e la su un territorio molto più vasto, molto più vasto..
Ela mina, la mina non scoppia subito..
spesso non si attiva neppure se la si calpesta..
Funziona per accumulo successivo di pressione..
Bisogna prenderla maneggiarla ripetutamente, schiacciarne le ali..
Chi la raccoglie insomma, può portarsela a casa, mostrarla nel cortile agli amici incuriositi che se la passeranno di mano in mano ci giocheranno, poi esploderà..
E qualcunaltro farà la fine di Halil..
Ho visto troppo spesso bambini che si risvegliano dall'intervento chirurgico..e si ritrovano senza una gamba o senza un braccio.. hanno momenti di disperazione..poi incredibilmente si riprendono.. ma niente è insopportabile per loro come svegliarsi nel buio..

I pappagalli verdi li trascinano nel buio per sempre..


Gino Strada, Pappagalli Verdi, Cronache di un chirurgo di guerra

29 novembre 2007

Questi imbecilli hanno i pidocchi!



Non sono riuscito a vedere un solo corpo di uomo, donna o bambino a cui non fosse stato tolto lo scalpo, e in molti casi i cadaveri erano mutilati nel modo più orribile. Ho sentito un uomo dire che aveva tagliato gli organi sessuali di una donna e li aveva appesi ad un bastoncino; sentii un altro dire che aveva tagliato le dita di un indiano per impossessarsi degli anelli che aveva sulla mano; ho saputo di un bambino di pochi mesi gettato nella cassetta del fieno di un carro e dopo un lungo tratto di strada abbandonato per terra a morire; ho anche sentito dire che molti uomini hanno tagliato gli organi genitali ad alcune donne e li hanno stesi sulle selle, e li hanno indossati sui loro cappelli, mentre cavalcavano in fila.

Così il tenente dell'esercito degli Stati Uniti James Connor descrisse gli eventi di Sand Creek, in Oklahoma, quando all'alba di quel 29 novembre 1864 alcune truppe della milizia del Colorado, comandate dal colonnello John Chivington, attaccarono un villaggio di Cheyenne e Arapaho e massacrarono senza pietà la popolazione inerme..

"Uccideteli e fate lo scalpo a tutti! Questi imbecilli hanno i pidocchi!"

Così il Colonnello Chivington diede inizio ad una carneficina che non risparmiò donne, anziani e bambini.

Dopo pochi giorni gli uomini delle truppe vennero accolti a Denver come degli eroi. I locali della città si contendevano i reduci affinchè mostrassero al pubblico i loro macabri trofei: lance, frecce, genitali maschili e femminili, scalpi ancora completi di trecce e perfino feti umani.

Nessuno ha mai pagato per tutto questo orrore, seppure sette anni fa, 136 anni dopo il massacro, il Congresso degli Stati Uniti d'America ha voluto presentare scuse ufficiali alla nazione indiana.

Resta anche una canzone dell'indimenticabile De Andrè



Si son presi il nostro cuore sotto una coperta scura
sotto una luna morta piccola dormivamo senza paura
fu un generale di vent'anni
occhi turchini e giacca uguale
fu un generale di vent'anni
figlio d'un temporale.
C'è un dollaro d'argento sul fondo del Sand Creek.
I nostri guerrieri troppo lontani sulla pista del bisonte
e quella musica distante diventò sempre più forte
chiusi gli occhi per tre volte
mi ritrovai ancora lì
chiesi a mio nonno è solo un sogno
mio nonno disse sì.
A volte i pesci cantano sul fondo del Sand Creek.
Sognai talmente forte che mi uscì il sangue dal naso
il lampo in un orecchio nell'altro il paradiso
le lacrime più piccole
le lacrime più grosse
quando l'albero della neve
fiorì di stelle rosse.
Ora i bambini dormono nel letto del Sand Creek.
Quando il sole alzò la testa tra le spalle della notte
c'erano cani e fumo e tende capovolte
tirai una freccia in cielo
per farlo respirare
tirai una freccia al vento
per farlo sanguinare.
La terza freccia cercala sul fondo del Sand Creek.
Si son presi i nostri cani sotto una coperta scura
sotto una luna morta piccola dormivamo senza paura
fu un generale di vent'anni
occhi turchini e giacca uguale
fu un generale di vent'anni
figlio d'un temporale.
Ora i bambini dormono sul fondo del Sand Creek.

27 novembre 2007

Srebrenica, piccola vittoria delle madri delle vittime del massacro



Piccola vittoria delle madri e delle vedove di Srebrenica. Va avanti la loro denuncia contro le Nazioni Unite per responsabilità nel massacro. Il Tribunale Penale Internazionale dell'Aja ha infatti rifiutato la richiesta dei Paesi Bassi di dichiarare irricevibile tale denuncia. fonte: euronews

Il Massacro di Srebrenica è considerato uno dei più sanguinosi stermini di massa avvenuti in Europa dai tempi della seconda guerra mondiale: secondo fonti ufficiali le vittime del massacro furono circa 7.800, sebbene alcune associazioni per gli scomparsi e le famiglie delle vittime affermino che furono oltre 10.000.

Durante i fatti di Srebrenica, i 600 caschi blu dell'ONU, le tre compagnie olandesi Dutchbat I, II e III, non intervennero: motivi e circostanze non sono ancora stati del tutto chiariti. fonte: wikipedia

Soltanto un mese fa un gruppo di dodici olandesi, tutti ex caschi blu delle Nazioni Unite, avevano tentato di accedere al memoriale dedicato alle 8mila vittime di quella strage, ma gli è stato impedito da quelle stesse madri, mogli e sorelle che non vogliono e non possono dimenticare l'orrore che 12 anni fa subirono i loro cari senza che i caschi blu muovessero un dito per difenderli.

A Srebrenica non potrà mai esserci pace senza che prima sia fatta giustizia.

26 novembre 2007

ectoplasma d'autore



Berlusconi chiarisce finalmente la vera natura della Cdl: «Era un ectoplasma»

Il termine ectoplasma indica una sostanza di natura sconosciuta, che secondo i fautori delle teorie paranormali uscirebbe dal corpo di alcuni medium in stato di trance e che spesso si materializzerebbe in figure visibili. Esso rappresenterebbe pertanto la forma corporea fluida nella quale talvolta si materializzano gli spiriti o le entità spirituali.

Durante lo stato di trance, l'ectoplasma fuoriuscirebbe, almeno in alcuni casi, oltre che dalla bocca, da qualsiasi orifizio del corpo. La sostanza di cui è composto l'ectoplasma viene generalmente descritta come viscida, morbida o solida, fluida o vaporosa, fredda ma asciutta al tatto. Spesso sarebbe di colore biancastro, a volte con sfumature verdastre e fosforescente. Avrebbe inoltre un odore peculiare, da alcuni associato all'ozono. Fonte: wikipedia

In buona sostanza: una schifezza puzzolente che il medium produce attraverso qualsiasi orifizio del proprio corpo.

Ora resta soltanto da chiarire a chi appartenesse l'orifizio.

In ogni caso, secondo me, il partito del Popolo Italiano proviene esattamente dallo stesso buco.

Stesso inconfondibile odore di... ozono.

25 novembre 2007

Ma quanta ciccia resta ancora da spolpare?


Perugia: centinaia di manifesti (abusivi) hanno accompagnato l'altra mattina il mio quotidiano viaggio verso l'ufficio dove lavoro. Non credevo ai miei occhi: Rudy Guede, appena catturato in Germania, ed Amanda Knox scelti da Forza Nuova quali sponsor ufficiali per una nuova originalissima campagna contro la droga.

Aihmè, Raffaele Sollecito e Patrick Lumumba sono rimasti esclusi. Sarebbe però interessante conoscerne le ragioni. Forse che in Raffaele Sollecito è tollerabile l'abuso di sostanze stupefacenti in virtù della sua italianità? Forse che la faccia nera di Lumumba è talmente popolare a Perugia da rischiare lo scontento dei suoi sostenitori? O forse molto più semplicemente perchè "per scommessa" si volevano indicare i veri colpevoli di quell'omicidio ancor prima di un qualsiasi giudizio formale da parte delle Autorità preposte?

Non lo so. Fatto sta che l'ennesimo atto di sciacallaggio sul cadavere di quella ragazza si è appena compiuto.

Chissà quanti voti in più porterà la sua morte.

Chissà quanti rotoli di carta igienica in più si saranno venduti grazie agli speciali di Mentana e Vespa.

Chissà quanto sarà costata la pubblicità sulle pagine dei quotidiani che titolavano sul dna delle feci rinvenute nel water di Meredith.

Chissà quante categorie di lavoratori avranno dovuto fare gli straordinari per riuscire a star dietro alla notizia: giornalisti, cameraman, fotografi, editori, distributori, pubblicitari...

Chissà quanta ciccia c'è ancora da spolpare prima di arrivare finalmente all'osso.

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21 novembre 2007

Stranieri per forza, stranieri per sempre


In occasione della giornata per l'infanzia l'inattesa dichiarazione del Presidente Napolitano ha riaperto il dibattito riguardo all'esigenza di una sostanziale riforma dell'attuale legge per ottenere la cittadinanza italiana.

L'appello di Napolitano in verità non è altro che l'ultima eco di analoghe autorevoli esortazioni rimaste pressocché inascoltate in passato. L'ex Presidente Ciampi, per esempio, già diversi anni fa criticò la vigente norma definendola anche lui "troppo restrittiva".

Purtroppo però non si tratta semplicemente di questo, dire che ci troviamo di fronte ad una legge "troppo restrittiva" non è propriamente corretto. Qui si ha a che fare con una legge profondamente ingiusta che determina da anni pesanti discriminazioni nei confronti di alcune categorie di stranieri in particolare. Diciamo che questa legge può essere definita allo stesso tempo irragionevolmente restrittiva ma anche irragionevolmente concessiva.

Pochi difatti sanno che l'Italia è obbligata a conferire la cittadinaza ai coniugi di italiani anche laddove questi non avessero mai convissuto con il proprio coniuge, oppure che in moltissimi casi possono ottenerla persino dopo la separazione legale o il divorzio, e poco importa se non hanno reddito, se svolgono attività illegali come per esempio la prostituzione o se non conoscono neanche una parola di italiano: la legge riconosce loro il "diritto" a diventare italiani.

Nello stesso tempo però a migliaia di cittadini extracomunitari che abitano regolarmente ed onestamente il nostro Paese da decenni, questo diritto è negato. Sono condannati, insieme ai loro figli nati qui in Italia, a rimanere stranieri per forza e per sempre. Sono spesso più italiani loro di molti "indigeni", ma la loro "italianità" è supportata da fatti e circostanze che la legge non permette di considerare.

Bambini

Nascono nei nostri ospedali, sono i compagni di banco dei nostri figli, parlano correntemente la nostra lingua, i nostri dialetti, spesso diventano adolescenti senza essersi mai allontanati dall'Italia... eppure dovranno aspettare di compiere 18 anni prima di poter godere del privilegio di sentirsi chiamare italiani. Ma, attenzione, dovranno richiederlo espressamente entro il diciannovesimo anno di età. Se per ignoranza o per dimenticanza non dovessero farlo... peggio per loro.
Peggio per loro anche nel caso che i genitori non si fossero preoccupati di mantenerli ininterrottamente registrati in anagrafe fin dalla nascita. In questo caso stranieri erano e stranieri restano: colpe dei padri che -per legge- ricadono sui figli.

Redditi

Comunitari ed extracomunitari che aspirano a diventare italiani devono dimostrare di poter disporre di un reddito annuo di almeno 8.300 euro a persona.

Praticamente questa soglia esclude in un sol colpo un gran numero di persone impossibilitate a documentare quel reddito per colpa di datori di lavoro senza scrupoli. Un esempio fra tutti è quello di colf e badanti: quasi tutte vengono assunte al minimo stipendiale per poi essere pagate "fuori busta" della differenza. Del resto, "se vuoi lavorare è così... altrimenti..." Peccato però che il minimo stipendiale a loro non basti.

Ma perchè non basta? E poi perchè questa soglia di 8.300 euro?
Non sarebbe più equo far riferimento all'ammontare della pensione sociale che è certamente inferiore? Se lo Stato italiano ritiene che l’ammontare della pensione sociale sia sufficiente per una vita dignitosa dei propri cittadini, non è chiaro comprendere la ratio della necessità di un reddito maggiore per poter ottenere la cittadinanza da parte di uno straniero.

Residenza

Per gli extracomunitari la legge prevede il requisito di almeno 10 anni di residenza legale in Italia. Questo però è molto diverso dal dire che bastano 10 anni per diventare italiani, vediamo perchè.

L'immigrato arriva e provvede al disbrigo delle formalità previste per il soggiorno finchè, qualche mese dopo, verrà finalmente in possesso del permesso di soggiorno che tanto desiderava. Senza di questo infatti non sarebbe neanche possibile registrarsi in anagrafe. Diciamo che nella stragrande maggioranza dei casi l'iscrizione anagrafica avviene pressapoco un anno dopo l'ingresso in Italia. Da quella data si dovranno poi calcolare i famosi 10 anni che, badate bene, dovranno essere ininterrotti. Infatti è sufficiente una cancellazione anagrafica di pochi giorni per rendere necessario ripartire da zero con il conteggio degli anni. Ma immaginiamo che tutto fili liscio fino alla fine. Immaginiamo lo straniero che puntualmente si presenta allo sportello al compimento dei 10 anni di residenza. Ormai è fatta, penserà. E invece no. Dovrà attendere almeno altri 3 anni. Questo è mediamente il tempo che occorre per definire un procedimento di acquisto della cittadinanza in Italia.

Appare quindi evidente che in Italia gli extracomunitari possono acquisire la cittadinanza dopo almeno 14 anni da quando ci hanno messo piede... purchè il reddito sia sufficiente.

Questa legge è in piedi dal 1992.

E intanto si parla tanto di favorire l'integrazione.