23 dicembre 2007

La tregua di Natale



Giorno di Natale 1914.

Janet, sorella cara,
sono le due del mattino e la maggior parte degli uomini dormono nelle loro buche, ma io non posso addormentarmi se prima non ti scrivo dei meravigliosi avvenimenti della vigilia di Natale.

In verità, ciò che è avvenuto è quasi una fiaba, e se non l'avessi visto coi miei occhi non ci crederei.


Cominciava così la lettera di un soldato inglese intento a descrivere gli straordinari avvenimenti a cui aveva appena assistito e che ebbero inizio alla vigilia del 25 dicembre 1914.

Si trattò di un vero e proprio miracolo secondo i soldati inglesi e tedeschi che, nel corso della prima guerra mondiale, si fronteggiavano dalle rispettive trincee nella regione di Ypres, in Belgio.

Si trattò di un vero e proprio disastro secondo gli alti comandi di entrambe le parti.

Era scoppiata la Pace. Improvvisamente. Senza alcun preavviso. Una Pace spontanea scaturita dal cuore degli uomini. Non dalle gerarchie militari.

I tedeschi nelle loro trincee avevano addobbato gli alberi con le candeline, alberi di Natale appartenenti ad una tradizione allora sconosciuta agli inglesi, così come i canti natalizi che giungevano da quel fronte. Così fin quando non si sentì intonare la canzone "Stille Nacht", conosciuta in inglese come "Silent Night" (la nostra Astro del ciel). Da quel momento i canti si unirono in un’unica voce. Tutti cantavano la stessa canzone seppure in lingua diversa. Ecco il segnale.

“Uno degli inglesi venne fuori dalla trincea tenendo le mani in alto. In una aveva un berretto pieno di sigarette e tabacco inglesi; strinse le mani ai due tedeschi e augurò loro Merry Christmas. Questi ricambiarono l’augurio. Allora gli inglesi nelle trincee e tutti noi battemmo le mani e gridammo con entusiasmo: Bravi”

Nella terra di nessuno, da entrambe le parti, gli uomini arrivavano di corsa per potersi incontrare, per potersi scambiare gli indirizzi e ogni sorta di souvenir, cioccolato, tè, caffè, alcol, sigarette, carne in scatola. Si racconta perfino di una partita di calcio resa possibile grazie ad alcuni stracci e un po’ di spago messi insieme per fabbricare il pallone. La tregua di Natale consentì inoltre il recupero delle salme dei caduti a cui seguirono le cerimonie di sepoltura, dove i soldati di entrambi gli schieramenti parteciparono uniti nel dolore e nella preghiera.

Tradimento passibile della corte marziale. Così venne definito dai Generali questo atto di pacificazione. Un atto di pacificazione che avrebbe potuto risparmiare la vita a milioni di persone (al momento dell'armistizio, nel 1918, quindici milioni di persone erano state massacrate).

Un atto di pacificazione assai pericoloso. Che come tale doveva essere occultato.

Ci penserà una canzone del 1988 a restituire popolarità ai fatti di quell’incancellabile Natale.

A proposito, buon Natale a tutti voi.


Natale nelle trincee
Testo e musica di John McCutcheon

Il mio nome è Francis Tolliver, vengo da Liverpool.
Due anni fa la guerra mi aspettava dopo la scuola.
Nel Belgio e nelle Fiandre, in Germania e qui
Ho combattuto per il Re e per il paese che amo.
Era Natale nelle trincee, dove il gelo si attanaglia così amaramente,
I campi ghiacciati della Francia erano immobili, nessuna Canzone di Natale venne cantata
Le nostre famiglie in Inghilterra stavano brindando a noi quel giorno
I loro coraggiosi e gloriosi ragazzi così lontani.

Stavo disteso con il mio compagno sul terreno freddo e roccioso
Quando attraverso le fila della battaglia venne un suono strano
Dico io, "Adesso ascoltatemi, ragazzi!" ogni soldato si tese per ascoltare
Mentre la voce di un giovane Tedesco cantava limpidamente.
"Sta cantando maledettamente bene, sai!" mi dice il mio compagno
Subito, una ad una, la voce di ogni Tedesco si unisce alla sua in armonia
I cannoni riposarno in silenzio, le nuvole di gas smisero di addensarsi
Mentre il Natale ci portava una tregua dalla guerra
Non appena ebbero finito e fu passata una pausa di reverenza
"Dio ti salvi, Gentiluomo" gridarono alcuni ragazzi del Kent
Le successive che cantarono furono "Stille Nacht", "Tis Silent Night", dico io
Ed in due lingue una canzone riempiva quel cielo
"C'è qualcuno che sta venendo verso di noi!" gridò la sentinella dal fronte
Tutti gli sguardi erano fissi su una lunga figura che veniva fuori dal loro fianco
La sua truce bandiera, come una stella di Natale, mostrata su quella pianura così luminosa
Mentre lui, coraggiosamente, marciava disarmato nella notte
Subito ad uno ad uno entrambi i lati camminarono nella Terra di Nessuno
Senza né un'arma né una baionetta ci siamo incontrati lì, mano su mano
Abbiamo condiviso del brandy segreto e ci siamo scambiati gli auguri l'un altro
Ci siamo scambiati cioccolate, sigarette, e fotografie delle nostre case
Questi figli e padri lontani dalle loro famiglie
Il giovane Sanders suonò la sua fisamonica e loro avevano un violino
Questa curiosa e improbabile banda di uomini

Presto la luce del giorno irruppe sopra di noi e la Francia fu di nuovo la Francia
Con tristi addii ci preparammo a ritornare in guerra
Ma la domanda che infestò ogni cuore che visse quella meravigliosa notte
"La famiglia di chi ho fissato con i miei occhi?"
Era Natale nelle trincee, dove il gelo si attanaglia così amaramente,
I campi ghiacciati della Francia erano scaldati mentre canzoni di pace venivano cantate
Perché i muri che erano tenuti tra di noi per obbligarci al lavoro della guerra
Erano crollari e spariti per sempre

Il mio nome è Francis Tolliver, vivo a Liverpool
Ogni Natale che giunge dalla Prima Guerra Mondiale, Ho imparato bene la lezione
Che coloro che invocano gli spari non saranno tra i morti e gli invalidi
E alla fine di ogni fucile, siamo sempre gli stessi.




Christmas in the Trenches

My name is Francis Tolliver, I come from Liverpool.
Two years ago the war was waiting for me after school.
To Belgium and to Flanders, to Germany to here
I fought for King and country I love dear.
'Twas Christmas in the trenches, where the frost so bitter hung,
The frozen fields of France were still, no Christmas song was sung
Our families back in England were toasting us that day
Their brave and glorious lads so far away.

I was lying with my messmate on the cold and rocky ground
When across the lines of battle came a most peculiar sound
Says I, "Now listen up, me boys!" each soldier strained to hear
As one young German voice sang out so clear.
"He's singing bloody well, you know!" my partner says to me
Soon, one by one, each German voice joined in harmony
The cannons rested silent, the gas clouds rolled no more
As Christmas brought us respite from the war
As soon as they were finished and a reverent pause was spent
"God Rest Ye Merry, Gentlemen" struck up some lads from Kent
The next they sang was "Stille Nacht." "Tis 'Silent Night'," says I
And in two tongues one song filled up that sky
"There's someone coming toward us!" the front line sentry cried
All sights were fixed on one long figure trudging from their side
His truce flag, like a Christmas star, shown on that plain so bright
As he, bravely, strode unarmed into the night
Soon one by one on either side walked into No Man's Land
With neither gun nor bayonet we met there hand to hand
We shared some secret brandy and we wished each other well
And in a flare-lit soccer game we gave 'em hell
We traded chocolates, cigarettes, and photographs from home
These sons and fathers far away from families of their own
Young Sanders played his squeezebox and they had a violin
This curious and unlikely band of men

Soon daylight stole upon us and France was France once more
With sad farewells we each prepared to settle back to war
But the question haunted every heart that lived that wonderous night
"Whose family have I fixed within my sights?"
'Twas Christmas in the trenches where the frost, so bitter hung
The frozen fields of France were warmed as songs of peace were sung
For the walls they'd kept between us to exact the work of war
Had been crumbled and were gone forevermore

My name is Francis Tolliver, in Liverpool I dwell
Each Christmas come since World War I, I've learned its lessons well
That the ones who call the shots won't be among the dead and lame
And on each end of the rifle we're the same.



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5 commenti:

Anonimo ha detto...

A te.
Sono qui.
Ciao

narcomatra ha detto...

Lo so, e ti ringrazio di cuore.

riccardo gavioso ha detto...

Dove posso appoggiare i miei auguri di Natale? …qui? …perfetto!
” Che il tuo Natale sia pieno di Gioia e di Serenità”

Anonimo ha detto...

"L'essenziale è invisibile agli occhi"
Auguri di cuore per un Natale ricco di Felicità.
Tizy

narcomatra ha detto...

Grazie Tizy, Grazie Riccardo.

Bello tornare e trovare qui i vostri auguri.

Buon anno a voi! 2008 e quelli a seguire;)